SILVIA ZENNARO E RUGGERO TITA SELEZIONATI PER LE OLIMPIADI DI RIO !

news del 27.05.2016
Complimenti vivissimi ai due atleti che fino a pochissimo tempo fa erano tesserati alla Compagnia della Vela di Venezia ed ora alla sezione Vela della Guardia di finanza. Di seguito riportiamo la News pubblicata sul sito della Fiv.
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Il Consiglio Federale, riunitosi oggi in seduta apposita, ha deciso l’impostazione finale della Squadra della Vela alle prossime Olimpiadi di Rio e ratificato, con propria delibera, i nominativi di altri tre equipaggi che potranno far parte della Spedizione Olimpica Azzurra a Rio 2016, una volta approvati dal CONI: si tratta di Ruggero Tita-Pietro Zucchetti (Skiff Maschile 49er), Giorgio Poggi (Singolo Maschile per equipaggi pesanti Finn) e Silvia Zennaro (Singolo Femminile Laser Radial), che si aggiungono ai cinque equipaggi già proposti al Comitato Olimpico Nazionale nei mesi scorsi.
Attesa a giorni l’ufficializzazione da parte di World Saling della possibile assegnazione all’Italia dei posti per le ultime due classi restanti, il Doppio olimpico 470 nelle versioni Maschile e Femminile, per le quali la Federazione darà il proprio assenso partecipativo.
Presente al Consiglio, in via eccezionale, anche il Segretario Generale del CONI Roberto Fabbricini, che ha partecipato ai lavori a conferma della piena collaborazione tra l’Ente che governa lo sport in Italia e la Federazione Italiana Vela. Il Segretario Generale del CONI si è complimentato con la Federvela per la qualità del lavoro e il numero delle qualifiche Olimpiche ottenute, ed ha manifestato l'auspicio che ogni Federazione possa e voglia assicurare la piena partecipazione in tutti gli eventi del Programma Olimpico, consolidando così, ancora una volta, anche in previsione dell'edizione 2024 dei Giochi, l'affidabilità e la grande competitività del Sistema Sportivo Italiano.
Il Consiglio FIV, recepite le indicazioni del Comitato Olimpico e sulla scorta delle considerazioni già espresse dal Settore Preparazione Olimpica del CONI sul numero degli officials al seguito, ha confermato non solo l'adesione partecipativa nelle otto classi per le quali la Federazione Internazionale ha già ufficialmente confermato il diritto partecipativo all'Italia, ma anche nelle due restanti, il Doppio Femminile e Maschile 470.
Quindi, sulla scorta delle indicazioni della Direzione Tecnica e dei risultati raggiunti dagli equipaggi azzurri, si è proceduto alla ratifica dei nominativi degli Atleti. L’individuazione, come già anticipato, riguarda le discipline dello Skiff Maschile 49er, del Singolo Maschile per equipaggi pesanti Finn e del Singolo Femminile Laser Radial. Gli atleti confermati dalla FIV sono rispettivamente: Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (49er, Fiamme Gialle), Giorgio Poggi (Finn, Fiamme Gialle) e Silvia Zennaro (Radial, Fiamme Gialle), seguiti nel quadriennio dai Tecnici dello Staff Federale Luca De Pedrini, Pierluigi Fornelli ed Egon Vigna.
Con questi equipaggi sono stati quindi forniti al CONI tutti i nominativi delle classi per le quali finora la FIV ha confermato la partecipazione Olimpica, nomi che si aggiungono a quelli già proposti al Comitato Olimpico Nazionale nei mesi scorsi: Giulia Conti-Francesca Clapcich (Skiff Femminile 49er FX, CC Aniene-Aeronautica Militare), Vittorio Bissaro-Silvia Sicouri (Catamarano per equipaggi misti Nacra 17, Fiamme Azzurre), Flavia Tartaglini (Tavola Femminile RS:X, Fiamme Gialle), Mattia Camboni (Tavola Maschile RS:X, Fiamme Azzurre) e Francesco Marrai (Singolo Maschile Laser Standard, Fiamme Gialle). Restano in sospeso i doppi 470 Maschile e Femminile, le ultime due classi per le quali la Federazione Italiana Vela è in attesa di una comunicazione ufficiale da parte di World Sailing, la Federvela internazionale, che verosimilmente si esprimerà entro il 15 giugno.
Ruggero Tita-Pietro Zucchetti (doppio acrobatico maschile 49er)
Nato a Rovereto (TN) il 20 marzo 1992, iscritto alla Facoltà di Ingegneria Informatica e tesserato per le Fiamme Gialle, il gruppo Sportivo della Guardia di Finanza, Ruggero Tita, timoniere, si appresta a partecipare alla sua prima Olimpiade, in coppia con Pietro Zucchetti, prodiere, nato a Brescia il 25 gennaio 1981 e laureato in Architettura, alla sua seconda partecipazione ai Giochi dopo l’esperienza di Londra 2012 a prua del 470 Maschile (quarto posto finale). Dopo aver affrontato la prima parte del quadriennio olimpico separatamente, Tita e Zucchetti (12mi nella Ranking List mondiale di categoria) hanno formato un equipaggio che ha velocemente raggiunto un alto livello prestativo, a raggiungere i minimi richiesti dalla FIV, dopo che singolarmente i due Atleti avevano già mostrato ampiamente le proprie potenzialità, il primo con Giacomo Cavalli a prua (argento al Mondiale Juniores dell’anno scorso), il secondo con Giuseppe Angilella al timone.
“Le Olimpiadi erano il mio sogno fin da quando ero piccolo, poi sono diventate un obiettivo: ora mi sento responsabilizzato e voglio dare il massimo per fare bene”, spiega Ruggero Tita. “Arriviamo da outsiders, ma siamo in una buona condizione e non escluso nulla, anche perché con Pietro mi trovo bene, ha grande esperienza e ci completiamo perfettamente”. “Per me l’Olimpiade è la massima espressione dello Sport, l’obiettivo finale a cui ambire”, aggiunge Zucchetti. “A Londra ho vissuto un’esperienza bellissima, chiusa con un quarto posto che nonostante tutti dicano sia un brutto risultato - la famosa medaglia di legno - secondo me è stato notevole, sempre meglio di un decimo. Adesso da Rio vorrei tornare a casa con un risultato migliore”.
Progettato dall'australiano Julian Bethwaite nel 1995, il 49er, uno skiff per due persone d’equipaggio concepito secondo i più moderni criteri sia di progettazione che di costruzione, è entrato a far parte del programma olimpico a partire dalle Olimpiadi di Sydney del 2000. Il 49er ha uno scafo planante a svuotamento molto leggero e lungo quasi 5 metri, con doppio trapezio, terrazze rigide regolabili, una randa di grandi dimensioni, un fiocco autovirante ed un enorme gennaker murato su un bompresso retrattile per le andature portanti: grazie a queste caratteristiche, è considerata la deriva per equipaggi di due persone più veloce e spettacolare in circolazione. A partire dal 2009, ha subito una modifica rispetto al progetto originale, con l’introduzione di una nuova randa a testa a quadra e di un albero in carbonio diviso in tre parti.
Giorgio Poggi (singolo maschile per equipaggi pesanti Finn)
Nato ad Albenga il 26 agosto 1981, tesserato per le Fiamme Gialle, il gruppo Sportivo della Guardia di Finanza, Giorgio Poggi, uno dei velisti più esperti dell’intera spedizione olimpica a Rio, è alla sua seconda partecipazione ai Giochi, dopo l’esperienza a Pechino 2008, conclusa con un buon undicesimo posto. Dopo aver fallito le selezioni per i successivi Giochi di Londra, in questo quadriennio Poggi è tornato ad esprimersi ad alti livelli, tanto da terminare con un ottimo quinto posto il recente Campionato del Mondo Finn disputato a Gaeta. Attualmente è 18mo nella Ranking List mondiale di categoria. “Ai Giochi di Pechino 2008 è andata bene, sono arrivato undicesimo; per Rio, l’obiettivo è evitare di ripetere gli errori del passato e fare la regata perfetta”, dichiara Poggi. “Non penso tanto ai numeri, quanto alla prestazione: voglio dare il 100%, poi quello che succede a livello di classifica ne sarà la diretta conseguenza; l’importante stare calmi e fare le cose per bene”.
Progettato dallo svedese Rickard Sarby nel 1949 per partecipare alle selezioni di una nuova deriva monotipo per i Giochi di Helsinki del 1952, il Finn è un singolo per equipaggi pesanti che è entrato a far parte del Programma Olimpico proprio dall’edizione finlandese dei Giochi e da quel momento non ne è mai più uscito. Quella di Rio de Janeiro sarà quindi la 17ma partecipazione Olimpica consecutiva, un record, e non è un caso che il Finn sia considerato la deriva dei campioni per antonomasia. Paul Elvstrom, l’indimenticato Valentin Mankin, Jochen Schuemann, Russel Coutts, John Bertrand, Cam Lewis, Fredrick Loof e Ben Ainslie sono solo alcuni dei fenomeni della vela che hanno regatato e vinto in Finn, più che una barca, una vera e propria scuola di vela concentrata in quattro metri e mezzo di lunghezza, dove prestanza e resistenza fisica vanno di pari passo con una dose massiccia di capacità tattica e strategica. Memorabili nel 1968 e 2000, le medaglie di Bronzo e Argento Olimpiche conquistate ad Acapulco e a Sydney dall’Italia con Fabio Albarelli e Luca Devoti.
Silvia Zennaro (Singolo Femminile Laser Radial)
Nata a Chioggia (VE) il 26 ottobre 1989, iscritta alla Facoltà di Farmacia e tesserata per le Fiamme Gialle, il gruppo Sportivo della Guardia di Finanza, anche Silvia Zennaro è alla sua prima partecipazione Olimpica, culmine di un quadriennio in cui è costantemente cresciuta, fino ad affacciarsi stabilmente nella top ten della classe a livello internazionale. Già Campionessa Italiana di categoria nel 2014 e seconda nel 2015, al momento occupa la 26ma posizione nella Ranking List internazionale e nell’ultima tappa della Coppa del Mondo, in Francia, si è classificata 17ma. “Quello delle Olimpiadi è un obiettivo relativamente recente, ho iniziato a pensarci seriamente solo dal 2011, quando ho vinto il Mondiale della classe Europa”, spiega la Zennaro. “Sono sempre andata per gradi: all’inizio l’obiettivo era vincere una regata, poi una più importante, poi è arrivato il Mondiale. A quel punto c’è stata la decisione di passare a una Classe Olimpica, il Laser Radial, quindi lavorare per l’obiettivo Olimpiade: ora voglio continuare a crescere dando sempre il massimo”.
Progettato nel 1971 dal canadese Bruce Kirby, il Laser è la deriva più diffusa e famosa al mondo. Lungo poco più di 4 metri, per circa 60 chili di peso, è un monotipo essenziale nell’attrezzatura e dotato unicamente di randa, per una sola persona d’equipaggio. Diventato, nella sua versione Standard, Classe Olimpica Maschile a partire dall’edizione di Atlanta 1996 dei Giochi (le regate a Savannah), nel 2008, ai Giochi di Pechino, ha fatto la sua prima apparizione olimpica anche nella versione Radial (con una vela più piccola di circa il 15 per cento e con taglio radiale e la parte inferiore dell’albero più corta), in sostituzione dell’Europa come Singolo Olimpico Femminile. In entrambe le versioni, è una barca strettamente one design (peso, dimensioni, vele e attrezzatura identiche per tutti), perfetta per far emergere le qualità sia fisiche che tattiche del timoniere, nonché la sua capacità di messa a punto del mezzo a seconda delle condizioni.