XXX edizione Trofeo Marco Rizzotti, edizione record con 24 squadre, 120 giovani e 276 partenze di "round robin" dal 3 al 5 giugnonews del 18.05.2016Il trofeo Marco Rizzotti spegne 30 candeline e per il suo specialissimo compleanno si annuncia una tre giorni di regate senza precedenti. 24 squadre da iscritte, 120 giovani tra i 10 e i 14 anni in mare, un “round robin” con 276 partenze (90 per ognuno dei tre giorni di gare): questi i numeri della manifestazione organizzata da Diporto Velico Veneziano e Compagnia della Vela Venezia presentata questa mattina e che quest’anno è in programma dal 3 al 5 giugno prossimi nel consueto campo di regata davanti allo specchio di mare davanti al Marina di Venezia, il campeggio di Ca’Savio che ospiterà il villaggio olimpico e la base operativa degli atleti e dell’organizzazione. Il trofeo è intitolato a Marco Rizzotti, socio del Diporto Velico scomparso nel 1985 che molto si era impegnato per la diffusione della disciplina della vela soprattutto tra i giovani e rappresenta uno degli appuntamenti giovanili più importanti e riconosciuti a livello internazionale.
Insieme a tre team degli Stati Uniti, due dei quali provenienti per la prima volta dal Texas, il Trofeo Rizzotti vedrà in acqua agguerritissime le squadre della Slovenia, un team algerino, vincitore dei Campionati Continentali africani per optimist a squadre, uno dal Principato di Monaco, due tedesche, due svizzere, due turche, una russa e, “new entry” assoluta per la manifestazione, una squadra del Messico. Attese, anche, numerosi team delle Zone F.I.V. italiane: la Liguria, la Toscana, vincitrice della scorsa edizione, il Lazio, la Sicilia e la zona del Piemonte Lombardia Valle d’Aosta. La locale squadra del Veneto, vedrà una forte compagine di piccoli atleti provenienti da ben tre Circoli della Zona.
«Il Trofeo Rizzotti è il massimo esempio di collaborazione tra i circoli – ha spiegato il vicepresidente della Cdv Emilio Vianello -. Se tutti i circoli collaborassero per tutto l’anno in questo modo noi avremmo quel Serenissima sailing team che tutta l’Italia ci invidierebbe. Il Rizzotti significa sinergia e non solo risparmio economico ma anche ottimizzazione e rampa di lancio per i giovani migliori».
«Questa edizione numero 30 fa conto tondo e su questo numero so che organizzazione ha cercato di avere una riuscita speciale e migliore – ha aggiunto Michele Giorgiutti, presidente del Diporto Velico Veneziano -. Ritengo che posticipare di un paio di settimane l’evento sia un fatto positivo ed ha fatto in modo che ci sia una partecipazione qualificata e numerosa, premessa di un successo e di una buona riuscita». «Siamo orgogliosi di questi circoli che organizzano il Rizzotti – ha poi dichiarato Dodi Villani, presidente della XII Zona Veneto -. Alla prima edizione c’ero anche io. Questo tipo di regate esaltano il rapporto tra i ragazzi in quanto la sfida è tra loro e per far vincere il team. Siamo conosciuti in tutto il mondo anche per questa manifestazione. La formula a squadre consente un’ottimale bilanciamento di conoscenza perfetta delle regole di regata, di affiatamento degli equipaggi e di sviluppo dello spirito sportivo tra i giovani velisti, molto più di quanto si possa fare in una regata di flotta, dove ciascuno gareggia contro tutti gli altri per aggiudicarsi la migliore posizione in classifica. Come lo scorso anno, il campo di regata sarà un percorso a “greca” che obbliga di lasciare a sinistra l’ultima boa, cosa che complicherà non poco le cose e potrebbe far emergere nuove strategie di regata». 18 gli “umpires”, arbitri di gara, attesi e provenienti in molti casi dall’esperienza di Coppa America. Oltre al trofeo Rizzotti verranno assegnati anche il Venice Optmist International Cup per la miglior squadra straniera e la Coppa Italia per quella italiana. Due targhe speciali, infine, offerte dal Panathlon Venezia per la miglior squadre che si comporterà in mare e per la più diligente anche a terra. «È uno splendido sogno che continua – ha concluso Bruno Rizzotti, figlio di Marco -. Siamo riusciti a fare cose impensabili anni fa grazie alla coesione e comunità di intenti che hanno coagulato anche gli stessi soci che partecipano al lavoro organizzativo di questa manifestazione». |